Mente e Pensieri

Prima del Cambiamento

Il cambiamento avviene quando una situazione è in corso di trasformazione e già si percepisce la modifica in atto.
Per esempio: il bozzolo che ha fatto il bruco si sta rompendo e s’intravede qualcosa che si sta muovendo dentro … e puff … poco dopo una bellissima farfalla dalle ali variopinte spicca il volo.
Quello che avviene nel bozzolo non è visibile per lungo tempo, poi, mentre si schiude, è possibile intravedere qualcosa, cioè che c’è un cambiamento in atto. Sta succedendo qualcosa. Quel qualcosa di lì a poco si manifesterà al mondo.

La bellissima variopinta farfalla è il prodotto del cambiamento.

Esiste quindi una “premessa” del cambiamento, cioè qualcosa che accade “prima”, una sorta di preparazione affinché il cambiamento possa avvenire, una creazione delle condizioni che fanno sì che il cambiamento avvenga.

Per primissima cosa c’è una consapevolezza, un riconoscimento dello status quo, un’accettazione della realtà così com’è. 

Diventare consapevoli di una realtà, senza averci attaccato sopra post-it vari con giudizi, fraintendimenti, emozioni, convinzioni, “storie” varie che ci siamo raccontati, anche nel corso di anni …. Diventare consapevoli della realtà, dei fatti, della situazione … per consentirci di vederla da varie prospettive e acquisire così più informazioni possibili, e darsi il tempo per “digerirla” (e ci sono tecniche specifiche che ce lo consentono, non abbiate paura!).

Lo status quo in genere è una situazione di stallo che permane per un discreto periodo di tempo circolare, nel senso che gira sempre su stesso, in modo ripetitivo. Questo cerchio va osservato da una certa distanza, come se lo vedessimo proiettato in una sala cinematografica, e poi va spezzato in qualche modo, con un nuovo elemento.


Tutti noi tendiamo a vedere ciò che non vorremmo, ciò che vorremmo forse diverso:

  • Non vorremmo fare un certo tipo di lavoro
  • Vorremmo che il nostro compagno fosse diverso da quello che è
  • Non vorremmo avere certe emozioni, p.e. provare paura
  • Non vorremmo avere certe reazioni … reazioni delle quali puntualmente ci “pentiamo”.
    Per esempio non vorremmo arrabbiarci con i nostri figli che stanno giocando ininterrottamente da ore alla play station 
  • Non vorremmo fare o dire certe cose … ma … non sappiamo come fare, non sappiamo gestire le nostre emozioni, avere reazioni diverse se siamo stimolati “in un certo modo

Ogni volta che reagiamo a ciò che ci accade (dentro o fuori di noi) rifiutando ciò che non vogliamo, in realtà lo stiamo facendo perdurare, per via della legge dello sforzo contrario, per cui, più non vogliamo una certa cosa, più ci troviamo a dover affrontare proprio quella cosa.

Noi possiamo apportare cambiamenti, in noi stessi, e nell’ambiente che ci circonda, solo se ci accettiamo, e sopratutto se accettiamo la realtà così com’è. Infatti è solo in questo modo che possiamo prendere la situazione per mano e accompagnarla gentilmente in un’altra direzione.


Suggerimento amico: essere consapevoli di ciò che non ci piace e allo stesso tempo non inimicarselo … anzi … tutt’altro: imparare a conoscerlo e osservarlo da vicino, con curiosità e interesse.
Solo così l’azione necessaria affinché il cambiamento possa mettersi in moto emergerà spontanea


Se vuoi essere accompagnata in un percorso di facilitazione al cambiamento non esitare a contattarmi specificando nel messaggio che tipo di cambiamento stai affrontando o vorresti apportare nella tua vita.

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Barbara

Laureata all'Accademia di Belle Arti, Artista, Arteterapeuta, Advanced Counselor cognitiva, olistica e simbolico-archetipica, Professional Mentor, Educatrice Mindfulness e in Mindful Art, Facilitatrice Metafiabe e Psicofiaba, Trainer Percorsi Crescita Personale, Custode di storie.

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